Ogni prigione è un'isola
Incontro con Daria Bignardi, giornalista, scrittrice, conduttrice televisiva e radiofonica
“Il carcere è come la giungla amazzonica, come un paese in guerra, un’isola remota, un luogo estremo dove la sopravvivenza è la priorità e i sentimenti primari sono nitidi”. Forse è per questo che, da narratrice attratta dai luoghi dove “l’uomo è illuminato a giorno”, Daria Bignardi trent’anni fa è entrata per la prima volta in un carcere. Da allora non ha mai smesso di frequentare le prigioni: ha incontrato detenuti e detenute, parlato con agenti di polizia penitenziaria, giudici, direttori di istituto. E con sensibilità e rispetto invita anche noi a vincere le nostre titubanze e pregiudizi e a entrare là dove non vorremmo. Perché rivolgendo lo sguardo all’affollata solitudine del carcere lo si rivolge in fondo anche al cuore della società, a ciò che siamo e a ciò che cerchiamo di dimenticare di essere.
DARIA BIGNARDI
«I libri sono incontri, sono come le persone, possono farci del bene o del male, ma ci aiutano a conoscerci e a conoscere il mondo». L’ultimo libro della celebre conduttrice e autrice, Ogni prigione è un’isola (Mondadori 2024), ci invita a conoscere il mondo delle carceri senza pregiudizi. Volto e mente del programma Invasioni barbariche su LA7 dal 2005 e nel 2015, è anche un’autrice vincitrice di premi letterari e tradotta all’estero.